Il 14 Luglio, si è consumato a Nizza un attentato omicida folle. Peace for Nice è rimasto, e una grande voglia di cambiare.
Destini incrociati, ieri ero li alle 16 poi alle 20 ho deciso di non ripassare di li, e da giorni mi trovo a riflettere sul senso della vita e della morte. In fatti mi è stato comunicato che un parente “sta morendo”.
Potrebbe esistere un mondo senza guerre, attentati, malattie infauste? Si solo se l’uomo impiega la sua forza di vita per la creazione non per il controllo, non per automatismo. È necessario quindi educare alla vita così come alla morte ( del corpo) attraverso strumenti che disinnescano l’automatismo a ripetere in distruttivo.
A seguire inizio a pensare con le parole di Neruda. Meravigliosa poesia dai plurimi titoli, Lentamente muore, Ode alla vita, e dai plurimi autori Pablo Neruda e Martha Medeiros, appartiene, è frutto e opera della Medeiros con il titolo originale: A Morte Devagar. Peace for Nice e poesia.
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente
chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
PN
80 morti o più ieri in questo attentato, altri 30 pochi giorni fa in Puglia e altri tanti domani ancora nel mondo. C’è chi muore di una violenza inaudita e c’è chi si fa violenza e muore del suo credo limitante che ne definisce un destino infausto. Spesso sentiamo parlare di karma o destino ma poco si sa o meglio, a riguardo ci sono molte opinioni. A mio parere si parla troppo poco di vita e si parla in modo sviante di morte. Eppure vita e morte sono in interessere tra loro, direi anzi che soffermarci sulla morte del corpo potrebbe essere ancor più sviante, poiché come ricorda Neruda, vi è chi muore pur vivendo, di una lenta morte dell’anima che si anestetizza all’automatismo della vita. Peace for Nice e karma.
Se ci penso nella storia vi sono sempre state nascite, morti, battaglie, e, l’essere umano spesso si è eretto a giudice sulla vita e la morte propria e altrui. L’illusione di alcune culture è quella di far sopravvivere il corpo come un automa ma dell’anima chi se ne occupa?!
Personalmente sin da bambina il dolore, la violenza mi hanno fatto dubitare di come la bellezza dell’essere umano venisse meno d’innanzi alla sete di potere ed ego.
Un giorno incontrai un devoto di Yogananda che d’innanzi al mio disappunto sulla violenza nel mondo, sorridendo mi disse “perché te ne occupi con tale smania di agire per altri e non provi a focalizzare la tua attenzione sulla tua vita, sul tuo karma, su quanto il tuo contributo nel piccolo orto apporta vita.?” Peace for Nice. Ci volle tempo perché potessi comprendere questo messaggio, anzi inizialmente mi indignò, pensando che non era giusto che tanti fossero in sofferenza. Col tempo invece ne intuii la verità: dalla notte dei tempi abbiamo tutti la presunzione di dettare le fila del destino altrui, ma poco ci interessiamo del nostro vissuto. Gli individui più scaltri si fanno forti della loro paura e cercano di ovviare alla vita assumendo un certo potere apparente.
La vita ha un senso, e credo che tale senso lo si ritrovi attuando un atteggiamento consapevole, umile, fiducioso e attivista al buono, ovvero quanto di buono possiamo fare, essere per guarire la nostra vita, poiché solo se guariamo la nostra vita possiamo aver la certezza di sciogliere i nodi dell’ego e sanare quel sottile legame tra vita e morte (e rinascita per chi vi crede). Peace for Nice e coloro che non vedono che è meglio scegliere la felicità alla sofferenza.
Siamo in un sistema nel quale ci indigniamo d’innanzi a un incidente, un’attentato ma non d’ innanzi al massacro che il sistema mondiale opera facendo ammalare persone che per negligenza, credenza, paura, abitudine si affida semplicemente ad altri per decidere della propria vita. Un mondo nel quale l’industria chimica uccide lentamente chi si nutre della grande filiera e non si domanda. Una realtà nella quale chi si dimentica del proprio potenziale preferisce risolvere la propria salute attraverso visite, controlli, farmaci che nella maggioranza sono messi in commercio non per guarire ma per coprire altri interessi economici.
In tutto questo dove sta il peggio? Dove sta l’attentato al cercare di essere? Il mondo va avanti da sempre per automatismi, che senza sconti portano alla tragedia se fosse in altro modo, se la massa uscisse dal mucchio certamente il mondo sarebbe altro, ma compito di chi resta non è cambiare il mondo, piuttosto cambiare se stesso per contribuire al dono della vita in bene, in salute, in pace e amore! Peace for Nice.
Si, tutto ciò è possibile ma richiede allenamento fisico mentale e molta volontà, fede.
Si è dimenticato forse che si può vivere una vita lunga, sana, felice? Credo si sia scordato e si pensi che la durata della vita e la qualità della stessa dipenda da altri ( da un Dio del quale aver paura, da un medico pluripremiato, da un karma sul quale non possiamo agire…) non è così, non lo è mai stato eppure è questo il vero miracolo della vita!
Il vero lutto allora lo dico forte è questo perdersi tutti giorni nel mondo, nelle abitudini altrui, negli automatismi dove non pare esserci scelta. Nel trascorrere la vita esorcizzando la morte anziché celebrando la vita e l’amore così da vivere la nostra stessa vita con slancio, integrità. Il lutto spesso nasce con l’educazione stessa che riceviamo nella quale ci viene detto da un’autorità ( genitore, insegnante, dittatore…) che dobbiamo adattarci a certe regole, abitudini, studi, e non importa a nessuno chi siamo noi. Eccolo li il primo lutto quando da bambini lasciamo morire l’intuizione con la quale siamo venuti al mondo per piacere di altri. Peace for Nice e tutti bambini.
Eppure per chi ha fede, noi siamo qui per ricordare quel “perché”, quell’intuito, per essere il meglio di noi non il meglio di altri.
Come elaborare il lutto? Come accogliere la vita?
Dobbiamo far vivere lo spirito che é in noi, essere attivisti al buono nella nostra vita, scegliere, prenderci cura del corpo non come fine ma perché in uno spirito sano, il corpo si anima di salute e può contribuire alla vita non solo la propria ma anche quella altrui. Scegliere uno o più intenti alla vita, nella quale la morte non é un baratro da evitare o scongiurare ma una transizione alla quale potremmo giungere in piena coscienza, addirittura vecchi e sani come il maestro padre Anthony che scelse di morire quasi centenario in una notte a Torino, non uso il termine scelse a caso e, non perché si uccise ma, perché a tal punto connesso con la sua vita da scegliere in pace con Dio quando il suo dharma fosse concluso.
Ci inganniamo in falsi miti per pigrizia, per fiachezza, oggi ripiangiamo le vittime ma non ci accorgiamo che solo rientrando in una vita autentica potremo invertire un lutto di circostanza, e la violenza di massa che accade ogni giorno nella profonda e ormai radicata difficoltà all’amore.
In conclusione il lutto è quello che ci priva di vita quando qualcuno ci comanda chi essere, altrimenti ci toglie tutto, se noi cediamo a tale inganno.
Quando invece ci risvegliamo, grati e autentici, quando scegliamo chi essere a prescindere dalla massa ecco che siamo vivi, che la vita risiede in noi e che con tale forza possiamo guarire il nostro mondo, quello di ogni azione, scelta, pensiero. Amore, pace e guarigione. Peace for Nice.